mercoledì 30 maggio 2007

Comunali 2007: Ballottaggi Sicilia

LA REPUBBLICA PALERMO - MERCOLEDÌ, 30 MAGGIO 2007

Pagina I

L´ANALISI

Le differenze tra i poli nella tornata elettorale
FRANCESCO PALAZZO

Com´è andato il turno di ballottaggio di domenica e lunedì in Sicilia? Guardando i numeri si evidenziano alcune conferme e qualche novità. Intanto si può dire che il centrodestra si è attrezzato meglio per disputare i secondi turni. I quali, esprimendo in genere un voto più d´opinione e meno clientelare, non sono proprio lo scenario adatto per l´esibizione muscolare del consenso. Ad Agrigento al primo turno il centrodestra si è attestato oltre il 70 per cento e può adesso contare sull´apporto in Consiglio comunale di ben ventidue consiglieri su trenta. Basterebbe questo dato per ridimensionare di molto quella vittoria. Per l´Unione in Sicilia questo è stato presentato dai media come l´unico risultato positivo, anche se esso va preso davvero come un fatto molto anomalo e difficilmente replicabile. Va sottolineato tuttavia che quella di Agrigento è l´unica provincia dove il secondo turno è complessivamente favorevole al centrosinistra (29.375 voti all´Unione e 24.714 alla Cdl). Per il resto abbiamo il quasi pareggio nella provincia trapanese (Unione 49.046 voti contro i 51.900 del centrodestra) e di quella ennese (466 voti in più a favore della Cdl, che prende 9.189 consensi contro gli 8.723 dell´Unione). Nelle province di Ragusa, Messina e Siracusa si votava in un solo comune a testa, il dato complessivo non è quindi molto significativo e in due casi su tre (Pozzallo e Avola) difficilmente valutabile in termini di coalizioni contrapposte. I consensi ottenuti nelle tre province dal centrodestra sono certamente superiori di quelli conseguiti dall´Unione. Nella provincia nissena il vantaggio del Polo non è marcato, anche se la distanza tra le due coalizioni supera il 3 per cento. Il dato più significativo è invece quello dei due ambiti provinciali più grandi, il Catanese e il Palermitano. Nei due territori, ma questo è un evento ormai consueto, la distanza tra i due schieramenti assume dimensioni proibitive. Distacco che è molto vicino a quello registrato nella recente tornata elettorale palermitana, a quanto verificatosi nella più lontana elezione svoltasi nel comune di Catania, ed è molto simile ai dati usciti fuori alle regionali dello scorso anno in relazione alle due province. In provincia di Catania il centrodestra si attesta intorno al 68 per cento, il centrosinistra non arriva quindi al 33. Un po´ meglio va nel Palermitano, dove però si mantiene una distacco notevole tra la Cdl, che sfiora il 64 per cento, e l´Unione, che si ferma perciò leggermente sopra il 36 per cento. Viene, insomma, confermato, seppure con soli ventuno comuni al voto e tenendo in considerazione la particolarità elettorale dei ballottaggi, che l´Unione soffre molto nelle due grandi circoscrizioni elettorali che hanno come centro le due metropoli siciliane. Ciò vale anche, escluse in questi casi le comunità circostanti ricadenti nelle province, per altri centri medi quali Trapani e Messina e, come già detto, per Agrigento. E, paradossalmente, proprio nel capoluogo agrigentino, dove l´Unione è ai minimi termini come consenso trascinato dai partiti, ecco che riesce a vincere la sfida per il governo della città. Volendo, infine, fare un calcolo complessivo, viene fuori che tra centrodestra e centrosinistra il distacco a favore del primo è di circa quarantamila voti in tutto il territorio regionale. Se consideriamo che i voti validi sono stati in questo turno di ballottaggio 290.346, non è una differenza da poco.

1 commento:

  1. grazie per aiuto che mi avete dato ed in oltre complimenti per il sito

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